Il ciclismo fa male alla prostata? No. Sebbene sia una convizione comune che la prolungata pressione sulla zona perineale possa danneggiare la prostata, uno studio pubblicato su Journal of Urology smentisce quest’idea.

I medici ricercatori hanno effettuato uno studio reclutando i partecipanti attraverso i Social Network e contattando le associazioni sportive.

I ciclisti sono stati messi a confronto con nuotatori e podisti per comprendere quale disciplina avesse un’influenza negativa, con particolare riferimento alla salute sessuale, sul praticamente.

Il ciclismo fa male alla prostata? No!

Per condurre lo studio, sono stati analizzati 2.774 ciclisti, 539 nuotatori e 789 podisti. Attraverso la compilazione di alcuni questionari sono state registrate le informazioni sulla salute sessuale che comprendevano anche eventuali sintomi di prostata o prostatite cronica, infezioni del tratto urinario, stenosi uretrali, intorpidimenti genitali e piaghe da sella.

I ciclisti nel questionario dovevano specificare quanto tempo trascorressero sulle due ruote, che tipo di strade percorressero, quale fosse il tipo di bicicletta e quale tipo di sellino usassero. Il gruppo dei ciclisti è stato suddiviso in due parti tra quelli che usavano la bicicletta almeno tre giorni a settimana con una media uguale o superiore a 40 chilometri alla volta e l’altro gruppo che non arrivava a questi livelli.

Incrociando i dati è risultato che non solo il ciclismo non faccia male alla prostata ma che pedalando la salute ne guadagni perché pedalare porta grandi benefici cardiovascolari. Inoltre è emerso che non c’è una diretta correlazione tra ciclismo e i problemi riguardanti il tratto urinario visto che le stesse problematiche, se presenti, hanno riguardato tutte e tre le categorie.

L’unico rischio che riguarda chi ama le due ruote è riferito alla stenosi uretrale: chi fa ciclismo in maniera continuativa rischia che il tubo che trasporta l’urina dalla vescica all’esterno subisca un restringimento anomalo.

In ultimo, dallo studio è emerso che abbassando il manubrio ad un altezza inferiore alla sella, come per la bici da corsa, è più facile subire un intorpidimento genitale o il manifestarsi di piaghe da sella. Effetti che possono essere ridotti pedalando in piedi per il 20% del tragitto.

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