Avevo bisogno di musica, questa sera. Anzi, di Musica, quella con la M maiuscola e mi sono affidato all’Unico Cantante in grado di risollevarmi morale e spirito, Freddie Mercury.

Ho aperto YouTube e mi sono messo ad ascoltare i miei titoli preferiti, passando dalle canzoni malinconiche a quelle un po’ più movimentate ottenendo il risultato sperato.

Poi, d’improvviso, mi è tornato in mente un momento di qualche anno fa, almeno una decina. Un amico mi invita a vedere l’esibizione di una cover band dei Queen, la Merqury Band, che si sarebbe esibita nel cortile del castello della mia città.

Accetto, con una grandissima diffidenza e titubanza perché non sono amante delle cover band, non credo nella reincarnazione, ritengo Freddie Mercury unico ed inimitabile e ho sempre avuto il timore che le sue canzoni potessero essere “rovinate” da qualcuno che, per somiglianza fisica, volesse tentare di emularlo.

Bè, in quell’occasione e in due successive mi sono dovuto ricredere. Da lontano, sul palco, il frontman della Merqury Band assomigliava al leader dei Queen (ripeto, da lontano) e la voce, nella musica, nella partecipazione del pubblico, mi aveva impressionato.

Faccio un breve inciso: non so cantare, non so suonare e quindi mi limito a dare un parere completamente emozionale.

Questa sera mi è tornato in mente quel momento e ho malauguratamente pensato di andare a cercare qualche loro video. Mi si è accapponata la pelle, ma non solo per loro. Non so cos’abbia sentito dieci anni fa, forse la musica è stata complice, forse nelle orecchie avevo la versione originale delle canzoni su CD, con la vera voce di Freddie Mercury, ma giuro che è stato devastante così come alcuni commenti.

Io dico: dichiari di essere (o essere stato) il sosia di Freddie Mercury, ti presenti al Freddie Mercury Memorial Day (2007), puoi cantare così? Ma soprattutto, puoi permetterti di cambiare il 90% del testo con delle parole che non hanno alcun senso ma solo assonanza al testo originale?

La parte centrale della canzone, il cuore, quella più coinvolgente (al minuto 3:34) cosa diventa? La parte di chitarra non oso nominarla perché credo sia terribilmente difficile, io perderei le dita dopo 3 note, voglio anche evitare di esprimere un commento sulla voce, ma non posso tacere su «you can be anising you want to be, the son yoursen into nevesin the liv you lig to nevel be, bit free in your temple be free, be free, surrender younigo be free be free». 

L’unica cosa positiva che riesco a trovare è che la Merqury Band faccia dal vivo brani che i Queen non hanno mai portato in versione live. Però se con la voce non arrivi ai toni di Freddie, abbassarla di mezzo tono o di un tono non è un delitto e forse sembra uno sforzo minore. Ma soprattutto i testi, almeno quelli devono restare integri e pronunciati correttamente!

Poi leggo tra i commenti che i Regina sono meglio. Vado a cercare i Regina, sperando sia vero.

Le movenze ricordano abbastanza Freddie, quello vero, che sapeva scaldare il pubblico solo con un movimento del braccio. Effettivamente la voce mi sembra migliore rispetto al Merqury di prima ma dev’essere una costante comune quella di non riuscire a pronunciare i testi in modo corretto.

E poi trovo chi consideri i Queenmania ancora migliori di questi.

Se non assomigli a Freddie Mercury, fisicamente, non serve avere per forza i baffi per cantare una sua canzone. Se poi nemmeno la voce si avvicina minimamente (in certi passaggi ha il timbro di quella del Maurizio Costanzo odierno) non cercare di imitarlo, canta una sua canzone ed interpretala a modo tuo, come fa Cristina Scabbia presente sul palco con i Queenmania. Lei sì che ha voce e non va alla ricerca spasmodica di un tono che non le appartiene e che, forse, non appartiene a nessuno. E anche qui i testi, ahimè, non c’entrano niente con quelli originali.

La fortuna di questo cantante è di avere una band davvero brava, per quel che ne capisco, e sul palco qualche partner d’eccezione, oltre a Cristina Scabbia, come Katia Ricciarelli per Barcelona. Evito i commenti anche sull’intervista, con passaggi trattati in modo estremamente delicato, ma non so chi sia peggio tra intervistatrice ed intervistato.

Ma d’altra parte, dopo Freddie Mercury, nemmeno chi ha avuto il coraggio di portare sul palco il nome Queen + vari cantanti (Paul Rodgers, Adam Lambert) hanno avuto una larga risposta del pubblico, forse buoni incassi ma non hanno fatto altro che aumentare la nostalgia. Di Freddie Mercury ce n’è stato uno e forse non ci sarà mai più nessuno come lui.

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