Il finocchio è tra le piante più bistrattate del nostro pianeta, chiamato in causa per insultare qualcuno, di sesso maschile, di cui si voglia mettere in dubbio la sessualità anzi, meglio, l’omosessualità.

Naturalmente in modo poco educato, un insulto tra uomini o “maschi“. Che poi è nella natura e destino del finocchio la volgarità dell’accezione, facente parte del suo stesso nome scientifico: foeniculum vulgare.

Lasciando perdere le proprietà benefiche del finocchio come pianta, torno al nocciolo del discorso perché la povera pianta è entrata nell’occhio del ciclone dopo le parole di Sarri a Mancini poco prima della fine della partita di coppa Italia tra Napoli ed Inter.

Non ho voluto dire la mia opinione a caldo perché volevo capirne di più e leggere quali fossero le reazioni del giorno dopo. C’è chi sta con Mancini (il titolo di oggi di Tuttosport è quasi osceno), chi invece si schiera con Sarri. C’è chi si dichiara inorridito per il termine usato dall’allenatore del Napoli senza ricordare che lui (l’inorridito, non Sarri) l’abbia usato almeno un migliaio di volte e chi non si schiera da nessuna parte.

Non sono tifoso del Napoli né dell’Inter, non simpatizzo né per Sarri né per Mancini ma, alla luce dei fatti, ritengo di potermi schierare tra i difensori dell’allenatore partenopeo. Non perché abbia fatto bene, questo voglio precisarlo, ma perché Mancini nel suo sfogo quasi isterico ha  perso l’ennesima occasione per starsene zitto.

Lui che di insulti, durante una partita sia da giocatore che da allenatore, non riesce a fare a meno, indirizzati verso arbitri e avversari, ne avrà detti anche ieri sera e più di uno. E in tutta la sua carriera non avrà mai definito qualcuno con la testa a forma di fallo (non di gioco)? O al pari delle feci, intere o parziali, umane o animali?

Non mi risulta che qualcuno si sia presentato davanti alle telecamere accusando Mancini per qualche parola di troppo che nella trance agonistica può anche sfuggire. Che sia giusto condannare il comportamento sbagliato sono d’accordo, ma farne diventare un caso mi sembra eccessivo. Per questo dò ragione a Sarri, quello che si dice sul terreno di gioco, finisce lì. Punto e basta.

Ti ha dato del finocchio? Benissimo, rispondigli a tono. Che già il gesto che sembrava dire “ti aspetto dopo” sarebbe potuto bastare come replica, magari aggiungendo “portami tua moglie” o “chiedi a tua moglie” (cit. “Nel Continente Nero“) e tutto si sarebbe concluso così. Mi hai offeso, ti offendo e dopo dieci minuti ci dimentichiamo tutto.

Senza tirare in ballo la creazione di precedenti pericolosi perché il presidente della FIGC ne avrebbe già parecchi su cui stare a riflettere. La replica del giudice sportivo aggiunge un po’ di ridicolo al ridicolo della polemica: «siccome Mancini non è finocchio, Sarri non può essere incolpato di razzismo o discriminazione». La dicitura era diversa, ovviamente, ma il senso era questo.

In coppa Italia l’Inter incontrerò la Juventus che stasera ha eliminato la Lazio. Allegri dovrà stare con la bocca cucita, soprattutto se per quella data l’Inter sarà ancora indietro.

La reazione di Mancini è sembrata, come dicevo, dettata dall’isteria di chi fino a 2/3 settimane fa guarda tutti dall’alto in basso ed ora che inizia a perdere colpi cerca tutti gli appigli per frenare una squadra, il Napoli, che va come un treno.

Finocchio magari no ma “femmenèlla“.

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