Per esigenze personali oggi ho pranzato con una busta di riso pronto, nella fattispecie Riso Gallo ai funghi.
In realtà avrei preferito il prodotto simile e concorrente di Esselunga, ma non c’era il supermercato vicino e mi sono rassegnato ad optare per questo prodotto, memore anche dello slogan “…chicchi ricchi…di fantasia!”
A differenza del risotto Esselunga, che mi era sembrato sufficientemente buono, il risotto espresso Riso Gallo aveva il vantaggio di essere pronto in due minuti (in pentola) oppure in 3 se cucinato nel microonde.
Arrivo a casa, metto il contenuto della busta nella pentola, aggiungo 100 ml d’acqua e faccio partire la cottura per i minuti indicati, aggiungendo burro e formaggio. Mescolo, spengo il fuoco, lascio mantecare e servo.
La domanda che i miei difficili commensali (padre e sorella) mi hanno rivolto è stata «…ma di che sapore doveva essere questo risotto?». Più che ai funghi, il sapore sembrava quello di cartone, nonostante la busta non lo fosse.
Mentre lo guardavo “cuocere” pensavo molto peggio. Come ho commentato anche su Agrodolce (da cui ho preso l’immagine del post), senza alcuna pretesa e con molta, molta fame si può mangiare, ma da questo a dire che sia “risotto ai funghi“c’è un vero e proprio abisso.