Oggi ricorre il 235esimo anniversario di nascita di René Laennec, medico francese conosciuto al mondo per aver inventato lo stetoscopio e aver perfezionato l’auscultazione, processo per l’ascolto dei rumori interni dell’organismo per scoprire eventuali malattie.
Dopo la morte della madre, Laennec si trasferì a 5 anni da uno zio medico in quanto il padre, impiegato presso il ministero della Marina francese, non si sarebbe potuto occupare di lui.
Seguendo le orme dello zio, intraprese gli studi di medicina, laureandosi nel 1804, con particolare interesse verso le malattie polmonari e fu uno dei primi ad utilizzare la percussione ideata dal medico austriaco Auenbrugger.
Laennec e lo stetoscopio
L’idea dello stetoscopio ha due varianti. La storia più diffusa riguarda una paziente di Laennec che lamentava problemi al cuore ma era in sovrappeso. L’esame a occhio nudo del torace si sarebbe rivelato molto complicato. L’altra versione invece racconta la necessità di evitare l’imbarazzo dovuto dalla religiosità che si scontrava con la necessità di dover appoggiare l’orecchio sul seno della donna.
Il medico arrotolò un foglio di carta in modo da ottenere un cilindro, appoggiando un’estremità al torace della paziente e avvicinando l’altra all’orecchio. In questo modo il battito si amplificava e diventava udibile.
Nacquero così lo stetoscopio e il sistema diagnostico dell’auscultazione.
Dopo questo primo, rudimentale strumento, Laennec costruì altre versioni dello stetoscopio, sempre più evolute e in poco tempo riuscì a classificare i suoi provenienti dal torace associandoli a malattie diverse.
Ancora oggi lo stetoscopio è molto diffuso in medicina ma negli ultimi anni e, grazie ai progressi della scienza, è diventato uno strumento ormai obsoleto. Medici e ricercatori infatti ritengono che gli strumenti digitali a loro disposizione forniscono dettagli molto più precisi rispetto alla diagnosi effettuata con l’auscultazione.