Non si conosce ancora la sorte in campionato del Leicester ma, dopo la decisione di esonerare Claudio Ranieri, moralmente la società è già retrocessa.
E’ vero, il calcio è un mondo ingrato che tende a dimenticare molto, molto presto il passato anche se molto recente.
Poco importa se Ranieri ha condotto il Leicester a vincere, per la prima volta nella centenaria storia del club, la Premier League restando davanti a club più ricchi e blasonati. Poco importa che sia arrivato agli ottavi di Champions League e possa, nonostante la sconfitta, giocarsi la qualificazione per i quarti di finale.
Ieri la dirigenza, incurante dei sentimenti, ha deciso di sollevare il tecnico romano dall’incarico, cercando di trovare comunque lodi per il lavoro compiuto per nascondere una certa vergogna in quell’azione, anche comprensibile ma assurda e non giustificabile.
Ranieri ha pagato per tutti e, come allenatore, è il primo che risponde dei risultati negativi nonostante in campo scendano 11 giocatori e non il tecnico. La squadra non naviga in acque tranquille, dopo la vittoria dello scorso campionato ora sta lottando per non retrocedere, è stata eliminata dalla FA Cup ma può ancora avanzare in Champions League.
E’ da diverso tempo che circola la voce di una fronda della squadra che ha invitato la dirigenza a licenziare il tecnico romano ed ora, dopo aver incassato precedentemente la fiducia del presidente dall’impronunciabile nome Srivaddhanaprabha, come una doccia gelata è arrivato l’esonero.
Ma chi ci perde non è Ranieri a cui può restare il rammarico per i termini ed i modi. Chi perde in tutto questo è il Leicester, come società e come squadra perché un allenatore come “Re Claudio” difficilmente potranno trovarlo.
Un allenatore che guida una squadra semi sconosciuta a trionfare in Premier League, che fa innamorare delle “Foxes” tutto il mondo per la bellissima favola che ha saputo scrivere.
Un Signore in panchina e fuori dal campo.
Tutti quelli che gli succederanno non saranno mai i primi, come lui è riuscito ad essere.
Forse aveva ragione chi, al termine della passata stagione, suggeriva al tecnico di rassegnare le dimissioni e andarsene da vincente. Non l’ha fatto perché ha creduto nel progetto, ha creduto nella squadra che – al contrario – non ha più creduto in lui.
Ma non importa anzi, forse è giusto così. Forse è giusto che non sia Claudio Ranieri a guidare la squadra verso la possibile retrocessione.
Lui è stato licenziato ancora in Premier anche se il Leicester ha già moralmente e mondialmente perso tutto.
A dimostrazione di questo, l’incredulità che ha riguardato tutto il mondo del calcio, compreso Mourinho che in più di un occasione aveva attaccato e preso in giro il tecnico di Testaccio. Stavolta, anche il portoghese è dalla sua parte sottolineando i successi del collega, Campione d’Inghilterra e Allenatore FIFA dell’anno e gli ha dedicato un bellissimo saluto via Instagram: «Nessuno può cancellare la storia che hai scritto».