Puntura di medusa, quali sono i rimedi più efficaci e cosa non fare per contrastare la reazione ai tentacoli dell’animale marino che abita nel mare.
Puntura di medusa: cosa ci può essere di più fastidioso che arrivare al mare e non poter fare il bagno tranquillamente perché le meduse occupano lo spazio?
Sì, di fastidioso c’è molto altro, tipo l’acqua sporca e non per via dei residui di mare grosso. E poi le meduse sarebbero a casa loro e noi gli ospiti.
Purtroppo nemmeno con loro vale il distanziamento sociale, la convivenza risulta abbastanza difficile.
Basta che i tentacoli ci sfiorino perché la puntura di medusa, che proprio puntura non è, diventi fastidiosa per il bruciore, il dolore e l’intenso prurito che provoca.
Un’esperienza che, purtroppo, si ricorderà per lungo, lungo tempo. Ne scrive uno che in spiaggia, al sentire la parola “medusa”, rifiuta categoricamente di entrare in acqua.
Però non sempre si può scegliere. Capita di trovarsi in mare e dover fare spiacevoli conti con i tentacoli urticanti.
Puntura di medusa, cosa non fare
Dopo aver subito il contatto o lo strofinamento con un tentacolo della medusa, non si deve strofinare la pelle o grattarsi.
Bisogna in tutti i modi evitare di farlo o impedire che venga fatto perché grattarsi potrebbe mandare in circolo le tossine rilasciate dai tentacoli.
Da evitare anche le pinzette per cercare di rimuovere piccoli frammenti di tentacoli. La loro lacerazione aumenterebbe il carico di tossine sulle pelle con conseguente aumento di prurito, dolore e bruciore.
Bisogna evitare anche di disinfettare o sciacquare la zona con acqua dolce, acqua troppo fredda o ghiaccio. Non servono nemmeno limone, ammoniaca, aceto o alcool.
Ancora meno può servire utilizzare l’urina per contrastare gli effetti urticanti dei tentacoli.
Cosa fare dopo il contatto con una medusa
Dopo la puntura di medusa è bene sciacquare subito la zona colpita con acqua di mare.
Subito dopo sarebbe bene disinfettare la zona con del bicarbonato e poi applicare un gel composto da cloruro d’alluminio.
Si tratta del rimedio più efficace contro le tossine della medusa, valido sia per adulti che per i bambini.
Altrettanto valido è il gel a base di cortisone, anche se i suoi effetti benefici iniziano a sentirsi dopo almeno 30 minuti.
Eventuali creme antistaminiche possono aiutare a ridurre il prurito ma sono da evitare se si resta esposti al sole perché possono causare eritemi.
Puntura di medusa, non esporsi al sole
Dopo aver trattato la pelle con gel, creme o altri prodotto farmacologici sarebbe bene evitare l’esposizione al sole. La lesione causata dalle meduse è di tipo irritativo quindi conviene aspettare che la pelle colpita sia rigenerata prima di continuare con l’abbronzatura.
Se la lesione fosse molto estesa o se la medusa avesse un grado di tossicità molto elevato, è importante rivolgersi ad un Pronto Soccorso e poi visitare un dermatologo che sappia indicare la terapia più efficace.
I repellenti per medusa funzionano?
Sul mercato sono disponibili prodotti contro la puntura di medusa. Si tratta di pomate o gel da applicare sulla pelle un quarto d’ora prima di fare il bagno.
Questi gel sono formulati sul sistema di protezione adottato dal pesce pagliaccio (il pesciolino protagonista di Nemo, tanto per intenderci). Questa razza di pesce ha una sostanza naturale che risulta un ottimo repellente contro le meduse.
I principi sono quattro: rendono scivolosa la pelle, quindi i tentacoli non restano attaccati; confondono il meccanismo di ricognizione delle meduse, bloccano l’attivazione delle sostanze urticanti e combattono la pressione osmotica che si forma all’interno degli organi urticanti della medusa.
[amazon box=”B07DM329ZX”]Si tratta di sistemi validi, ma solo fino ad un certo punto. La loro efficacia non è del tutto verificata ma, se non altro, aiutano ad entrare in acqua più tranquilli.