Stendersi sul divano o sul letto per un pisolino di un’ora dopo pranzo può portare diversi benefici al cervello, soprattutto se a riposare sono le persone più avanti con l’età.
Un’ora, niente di più e niente di meno per fare chiarezza tra i pensieri, migliorare le funzioni mentali e la capacità di prendere decisioni, punti che sfuggono di mano con il passare degli anni.
E’ uno studio della Johns Hopkins University del Maryland a dimostrare come servano proprio 60 minuti di sonno, dopo pranzo, per portare benefici al cervello.
La ricerca ha studiato circa 3000 cinesi (esattamente 2974) di età superiore ai 65 anni. Di loro, il 60% ha dichiarato di fare un pisolino dopo pranzo con una durata tra i 30 e i 90 minuti ma la maggior parte delle persone ha detto di dormire per circa un’ora.
Su di loro sono stati effettuati semplici test, domande banali a cui dovevano rispondere come quale fosse la data di quel giorno, in che stagione dell’anno si trovassero e hanno dovuto risolvere piccoli problemi di matematica di base.
Poi sono stati invitati a memorizzare e ricordare alcune parole, copiare disegni di figure geometriche semplici.
Alla fine del test le persone che hanno dichiarato di essere abituate, dopo pranzo, a schiacciare un pisolino di un’ora sono quelle che hanno ottenuto i risultati migliora rispetto a chi aveva dichiarato di non dormire, dormire poco o dormire più a lungo.
Ma non è tutto: dormire un’ora dopo pranzo dà una marcia in più a livello mentale rispetto agli altri. E chi non dorme, o dorme meno o più di un’ora è vittima di un declino delle capacità mentali da quattro a sei volte superiore rispetto a chi si concede un pisolino di un’ora, quasi corrispondente al declino causato da un invecchiamento di cinque anni.