La notizia è stata battuta da Ansa poco più di due ore fa. La Francia si ribella agli attentati di Parigi con la legge del taglione, “occhio per occhio, dente per dente“.

O forse perdente. In una guerra non si vince mai.

Una vera e propria pioggia di fuoco su Raqqa, la ‘capitale’ dello Stato islamico in Siria: lo riferiscono gli attivisti anti-Isis nella città. “Almeno 30 i raid aerei” nelle ultime ore, “che si sono intensificati in serata”. La Francia conferma, attraverso il ministero della Difesa, il massiccio bombardamento dei suoi jet su Raqqa, la “capitale” dell’Isis in Siria.

Servirà davvero? A parte la voglia di mostrare che l’orgoglio è ancora vivo e che non sono bastati i colpi di mitra a farlo crollare, cosa ne risulterà? Capisco la rabbia, la voglia di rivalsa, il dolore, la frustrazione…ma poi?

Gli attentati a Parigi sono stati la risposta ai precedenti attacchi francesi in Siria, con la dichiarazione dei giorni scorsi “la Francia ha bevuto dallo stesso calice“.
Questi sono la replica.

E dopo? Ci sarà da aspettarsi un lungo dibattimento, immagino.
Tu mi attacchi, io ti attacco, io rispondo, io di più… E in tutto questo, chi si rende conto che a rimetterci la pelle sono persone seduta ad un bar, che ascoltano un concerto o che camminano per strada?

Volete la guerra? Fatela. Ma prendetevela tra di voi, senza mettere in mezzo chi, delle vostre storie, non ha alcun interesse. Sedetevi al tavolo del G20/G30/G700 e risolvetevela da soli, potenti esseri umani malpensanti.

Lasciateci bere una birra in pace, camminare in pace, assistere ad una partita in pace, ascoltare un concerto in pace. Le nostre vite non c’entrano nulla con i vostri affari, con i vostri interessi, con i vostri capricci.

P.S. Chi scrive #iononhopaura cerca solo di farsi coraggio mentre se la sta facendo sotto come quasi tutti o forse ancora di più.

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