Tempo fa seguivo con particolare interesse Twitter e i minimi post pubblicati dagli utenti che devono esprimersi con il limite di 140 caratteri. Ogni tanto partecipavo a qualche discussione con brevi interventi ma, nonostante preferissi i cinguettii ai lunghi post su Facebook, la differenza tra i due social network consiste principalmente nel fatto che su Twitter si possono seguire praticamente tutti gli utenti e commentare i loro stati.
Le persone normali accettano la discussione e ribattono. I VIP raramente e le twitstar (o presunte tali) quasi mai.
Chi sono le twitstar? E’ difficile dare una risposta precisa. Dal mio punto di vista sono quegli utenti che inizialmente avevano sempre qualcosa da scrivere, per tutto, su tutto. Si sono costruiti un largo seguito di follower che ha fatto loro credere di essere nuovi VIP del social network o “influencer” ed ora, salvo qualche caso, smettono di seguire, rispondono solo a chi vogliono e fondamentalmente snobbano chiunque.
Scrivono bene e, grazie ai loro follower, sembra che ogni loro intervento sia una pagina della Bibbia o di qualsiasi altro libro sacro in grado di illuminare sulla verità assoluta.
Recentemente mi è capitato di leggere l’intervento di una di queste “star” in un altro social network. Siccome io mi sono allontanato dall’altro mondo virtuale, non ho potuto leggerlo direttamente ma me lo sono fatto leggere e inviare perché mi ha fatto un po’ arrabbiare.
Si parla di vita serale e degli incontri che, spesso, una donna – magari verso l’età matura- è costretta a fare durante un’uscita in un locale. Questa tizia parte descrivendo brevemente i preparativi per uscire. Visto che frequentare locali non è un’azione abituale, quando esce non vuole essere una qualunque ma una “gran fica” (parole sue).
Poi prosegue dicendo che al secondo giro di consumazioni l’atmosfera si scalda e personaggi che vengono definiti da giungla iniziano il loro personalissimo tentativo di abbordaggio con modalità che sfiorano il ridicolo facendo sembrare fuori luogo quella donna che si è concessa, una volta, il piacere di uscire.
Allora, dal momento che il piacere di un’uscita – indipendentemente dalla situazione che si lascia a casa – dev’essere concesso a chiunque è chiaro che se tu, donna, fai di tutto per essere una “gran fica” significa che vuoi attirare le attenzioni su di te. E pazienza se i personaggi che ti si avvicinano non sono alla tua altezza, d’altra parte sei tu che hai scelto il luogo dove trascorrere la serata.
Però non ti lamentare se invece che essere considerata come donna vieni fatta passare per Milf (acronimo di “Mother I’d Like to Fuck” – a voi la traduzione) e l’idea di avvicinarti si traduce con la speranza di concludere la serata altrove e intimamente.
Poi è chiaro che non serva la laurea o la declamazione di una poesia per ottenere il pass per andare in macchina o al primo motel ma è solo questione di gusto. Se uno di quelli che ti si avvicina, con la camicia bianca e stirata e con due cocktail in mano fosse anche solo accettabile se non carino o proprio bello andrebbe bene anche la battuta più squallida per rompere il ghiaccio e dare un senso alla serata.
Credo che se ti si parasse davanti uno come Kim-Jong, a parte il fascino del potere che rende bello e interessante anche un mucchio di escrementi, avrebbe poche possibilità di ottenere il proprio scopo rispetto ad uno come Leonardo Di Caprio che ti chiedesse se tuo padre è un ladro perché ha rubato le stelle per metterle al posto dei tuoi occhi.
Per cui, non venirci a raccontare troppe storie. Sei una “star” e la gente crede a quello che scrivi. La gente poi si fa scudo delle tue parole quando adotta comportamenti simili.
La verità è solo che non ti piace abbastanza, battute a parte.
Altrimenti – ne sono quasi convinto – saresti ben propensa ad accettare l’offerta, oltre quella del cocktail.