Liquidazione totale o svendita totale, sconti esagerati per svuotare i magazzini. Ecco come funziona davvero.

In un periodo difficile come quello che stiamo attraversando (o che ci stanno facendo attraversare) non è difficile trovare negozi o attività che espongono manifesti indicanti la liquidazione totale delle loro merci.

La liquidazione totale della merce o la svendita può dipendere da diversi fattori, vendere le eccedenze, fare spazio in magazzino per i nuovi arrivi, liberarsi dei prodotti giunti a scadenza oppure, nella più triste delle ipotesi, in vista di una imminente cessazione attività.

Però bisogna sapere che le vendite in liquidazione, con l’esposizione di sconti che catturano l’attenzione, possono risultare fuorvianti per i consumatori.

Contrariamente a quanto si possa credere, non è necessariamente detto che varcando la porta d’ingresso verremo investiti da offerte irrinunciabili. Non funziona esattamente così.

Una vendita in liquidazione significa che la merce scontata e in vendita  prima che il liquidatore assuma la direzione dell’attività non avrà più lo stesso prezzo. Prima di tutto il prezzo viene riportato al 100% e solo da quel momento torna a scendere, lentamente.

Il liquidatore espone prima i prodotti che possono essere scontati del 10%, poi quelli con il 20% e via di seguito. Gli sconti più alti di solito arrivano alla fine.

Perché questo? Perché gli sconti e l’idea di poter realizzare ottimi affari attira i clienti come cavallette, soprattutto adesso che la crisi colpisce i consumatori con un ridotto capitale d’acquisto. Quindi esporre tutta la merce con il massimo sconto significa “bruciarsi” possibili visite. In secondo luogo la svendita è destinata sì a far risparmiare i clienti ma anche, e soprattutto, a far capitalizzare al massimo il negozio per ottenere i massimi ricavi possibili.

In più, da tenere presente, in una vendita per liquidazione totale la merce viene venduta “così com’è”, ovvero se doveste trovare un difetto nel vestito o nelle scarpe, non sarà possibile tornare indietro e chiedere la sostituzione. Soprattutto su questo punto è bene ricordare di essere gentili con il personale. Insomma, si entra per fare un’affare ma si entra in contatto con una realtà drammatica in cui il personale addetto alle vendite è conscio che, da lì a poco, perderà il lavoro che gli garantisce la sussistenza e non ha alcun potere decisionale né sugli sconti né sulla merce.

Categorizzato in: