Come reagisci alle critiche? Ti poni sulla difensiva e cerchi una (qualunque) giustificazione?

Molto spesso sono uno spunto per migliorarsi, se costruttive, ma delle volte arrivano delle bordate che lasciano interdetti. In entrambi i casi, d’istinto, ci porta a difenderci dagli attacchi.

E’ naturale respingere le critiche, il nostro cervello è cablato per trovare una via di fuga oppure un modo per controbattere e ribaltare la situazione. C’è chi fugge, fisicamente e non, e chi invece combatte, prendendo la situazione come una sfida.

Però essere in grado di frenare questa tendenza negativa e accettare le critiche, in qualunque modo vengano mosse, potrebbe portare molti vantaggi.

Le critiche portano a livelli più alti

Pensala così, la critica ti aiuta a migliorare. Chi la muove non ti sta insultando.

E’ filosofico come pensiero e quasi utopistico, ma tutti – e sottolineo tutti – affrontiamo percorsi al buio in cui ci sentiamo persi. Ci vuole coraggio ad ammettere che abbiamo ancora molte cose da imparare e che nessuno è perfetto né mai lo sarà.

Nel cammino, le critiche possono essere le pietre miliare che indicano i nostri progressi e segnano il punto in cui siamo arrivati. Abbiamo bisogno di averne per crescere.

Immagina di essere alle prese con il progetto iniziale di un prodotto o la prima stesura di un libro. Senza un riscontro, obiettivo e critico, come potresti sapere di essere sulla strada giusta?

E’ proprio la critica, positiva o negativa, a darti le informazioni di cui non puoi fare a meno, nel lavoro, con gli amici, nella coppia, nello sport, ovunque.

La critica aiuta la connessione tra le persone

Ognuno ha una storia, una formazione e cresce in una famiglia diversa dagli altri. Questo ci rende unici ma è anche l’aspetto più difficile da far comprendere e da capire.

Tra gli esseri umani c’è sempre un muro, più o meno alto, invisibile che ci tiene relativamente lontano. Eppure tutti possono abbattere quel muro, con la volontà.

La comunicazione è il piccone migliore per abbattere il muro e permettere di capire e farsi capire. La critica, soprattutto positiva, è un altro strumento valido per comunicare perché consente di sapere quale impressione destiamo negli altri e su cosa si deve lavorare per migliorarsi.

Sono un chiaro invito ad un approfondimento del rapporto.

Viviamo in una società che scoraggia le critiche

Purtroppo, avendo una nomea negativa, la critica pubblica è considerata vietata, un tabù e, prima di muoverne una, la si deve anticipare o far seguire da almeno venti lodi.

C’è proprio una teoria per cui le critiche avrebbero maggiore effetto se accompagnate da un elenco di punti a favore. Ma così finisce che colui che critica risulta solo pignolo e si tengono buone solo le parole positive.

Questo però non è corretto, perché servono. Sempre.

Non cercare solo le lodi

E’ chiaro che a tutti piaccia ricevere lodi e complimenti, siamo affamati di parole dolci come se fossero il nettare degli Dei mentre consideriamo le critiche al pari del fiele.

Per questo fenomeno c’è un termine che, in psicologia, viene chiamato bias di conferma. Il bias di conferma, in parole povere, indica la tendenza a cercare e favorire solo le parole che confermano il nostro pensiero, senza prendere in considerazione possibili alternative.

La critica è la chiave del successo

Visti i benefici che possono derivare dalla critica, ignorarle, negarle o fuggirle sarebbe una grave perdita.

Sì, le critiche possono risultare difficile da sentire e da accettare, ma hanno un valore indiscutibile. Di fronte ad una critica, pensa ai benefici che ti possa procurare e non cercare solo di difenderti.

Presa coscienza del suo significato, ti aprirai i cancelli verso il successo.

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