La formica argentata del Sahara ha una particolarità che non riguarda solo le estreme temperature che deve sopportare.

Il piccolo e laborioso insetto infatti si muove su un suolo che, nelle ore più calde, raggiunge anche i 70° C ma mentre tutti gli altri insetti, quando il sole è a picco, si rintanano in attesa dell’abbassamento delle temperatura, la formica argentata esce per procurarsi cibo mentre i suoi predatori restano al riparo.

La caccia dura solo pochi minuti, una decina in tutto, altrimenti anche la piccola formica argentata soccomberebbe.

La “strategia” per sopravvivere deriva da madre natura che le ha dotate di zampe molto lunghe in modo che il contatto con il suolo sia minimo e non riguardi il corpo, proteine che permettono di svolgere le normali funzioni cellulari nonostante il caldo e una fitta peluria argentata (da qui il nome) che riflette i raggi del sole.

Molta della luce viene assorbita nonostante la protezione ma viene convertita in onde più lunghe, irradiate all’esterno in modo che raffreddino il corpo dell’insetto.

Con lo scopo di studiare un “rivestimento” simile a quello della formica argentata che possa essere applicato anche in altri campi, come ad esempio la creazione di rivestimenti per abitazioni o altre strutture sensibili alle alte temperature, gli scienziati hanno provato a depilare una quarantina di esemplari, privandoli della loro protezione e hanno scoperto che gli insetti depilati raggiungono una temperatura corporea fino a 10° C superiore rispetto a quella delle colleghe allo stato naturale.

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