Coprifuoco, una parola che negli ultimi giorni è tornata d’attualità e rimbalza in tutto il paese tra notizie e decreti, tra regioni, comuni, sindaci e governatori. Ma di cosa si tratta esattamente e cosa c’entra il fuoco?
Coprifuoco, una parola che i giovani e meno giovani quasi non conoscono mentre i più anziani la ricordano dai tempi della seconda guerra mondiale. E probabilmente non avrebbero mai voluto averci a che fare, nuovamente.
Eppure ci tocca fare i conti con il dilagare della pandemia del COVID-19 che, dopo una tregue estiva, è tornata prepotentemente a minare la nostra salute.
Proprio per questo motivo si sono resi necessari alcuni provvedimenti che mirano a tutelare la salute comune (non voglio disquisire sulla loro efficacia) tra cui il coprifuoco.
Origine del termine coprifuoco
Il divieto di uscire di casa in una determinata fascia oraria come quella imposta in questo periodo dal DPCM del Presidente Conte deriva da un’usanza medievale.
Nel medioevo infatti era previsto che, ad una certa ora serale, la popolazione venisse avvisata con il rintocco di una campana o lo squillo di una tromba affinché soffocassero il fuoco sotto le ceneri.
Coprire il fuoco sotto le ceneri risulta essere il metodo più semplice per spegnere il fuoco senza generare fumo.
In pratica coprire il fuoco non era altro che una misura di sicurezza per evitare il pericolo di incendi accidentali. Durante le ore del sonno, quando le fiamme sarebbero state fuori dal diretto controllo, era facile che divampassero incendi.
Il coprifuoco si è poi protratto nel tempo, soprattutto in periodi storici in cui poteva essere in pericolo l’incolumità delle persone.
Coprifuoco nell’epoca moderna
Durante la seconda guerra mondiale veniva imposto l’obbligo di restare in casa durante le ore notturne. Obbligo esteso ai civili e a chi non avesse un permesso rilasciato dalle autorità.
Con il buio infatti era più alto il rischio di bombardamenti aerei. Se non si doveva coprire il fuoco era obbligatorio spegnere ogni sorgente di luce, di qualsiasi natura essa fosse. Questo per evitare che i piloti potessero avere il benché minimo riferimento sulla zona da colpire.
Nei tempi più vicini a noi si è sentito ancora parlare di coprifuoco. Per esempio dopo gli attentati di Parigi, Londra, Madrid quando erano in corso operazioni di polizia.
Fino ad oggi, periodo in cui il governo ha stabilito di adottare il coprifuoco dalle 23 alle 5. Una misura atta a cercare di limitare il più possibile il contagio e la diffusione del COVID-19.