Annaffiatoio o innaffiatoio? Qual è la parola corretta per indicare lo strumento, con manico e bocchetta bucherellata per bagnare le piante?
Arriva l’estate e con l’estate il caldo. Oltre a noi, a soffrire le alte temperature sono le piante, soprattutto quelle in vaso e nei giardini privati.
Ecco allora che bisogna correre in loro soccorso ed utilizzare lo strumento per bagnarle. Ma come si chiama esattamente? Annaffiatoio o innaffiatoio?
Sono in tanti a maneggiarlo eppure c’è chi lo chiama in un modo e chi nell’altro. Qual è la forma corretta?
Lo strumento per bagnare le piante, con manico e beccuccio che termina con la bocchetta bucherellata da cui esce l’acqua in forma di pioggia si chiama annaffiatoio o innaffiatoio.
Sono corrette entrambe le forme anche se annaffiatoio (dal latino “afflare“, “soffiare verso“) è quella più utilizzata.
Innaffiatoio si usava nei tempi antichi, col passare del tempo è diventato uso comune utilizzare la parola annaffiatoio.
Anche mentre scrivo, il correttore automatico sottolinea “innaffiatoio” come se fosse errore. Ma non è sbagliato.
Allo stesso modo, per indicare l’azione di bagnare le piante, è corretto utilizzare sia il verbo annaffiare che innaffiare.
Quest’ultimo è la forma arcaica. Già nel 1612 nel Vocabolario degli Accademici della Crusca accanto alla definizione di “innaffiare” era riportato “più comunemente annaffiatoio“.