Essere una persona assertiva richiede una grande fiducia in sé stessi, consapevolezza di ciò che si è e un altrettanto grande rispetto verso le persone con cui ci si confronta.

L’assertività deriva dal latino “asserere” ovvero asserire ed è una caratteristica del comportamento umano. Consiste nella capacità di trasmettere le proprie emozioni ed opinioni rispettando la persona con cui ci si confronta, senza arrivare ad offese o aggressioni.

Una persona assertiva ascolta attentamente e condivide il proprio punto di vista senza minimizzare quello dell’altra persona. Chi è assertivo sa bene di non avere tutte le risposte ed è aperto ad ascoltare ciò che proviene da prospettive differenti.

Iniziamo esaminando la differenza tra diversi stili di comunicazione.

Persona assertiva contro persona passiva o aggressiva

Persona passiva

Le persone passive tendono a lasciare che altri decidano al posto loro. Si riconoscono perché parte del loro vocabolario contiene frasi tipo «non mi interessa, scegli tu, va bene quello che decidi» e altro.

La passività potrebbe essere interpretata come mancanza di attenzione, di interesse e capita vengano escluse dai processi decisionali perché pare non abbiano una loro opinione.

Persona aggressiva

Le persone aggressive si atteggiano a bulli. Si credono imbattibili, affermano il loro pensiero come fosse l’unico degno di nota ed ignorano quello altrui screditandolo con espressioni tipo «non funzionerà», «è una cosa stupida», «non sai di cosa tu stia parlando» o altre frasi simili.

Questo tipo di linguaggio porta ad ignorare le altre persone e il loro punto di vista e rischia di trascinare la conversazione ad un punto morto, impedendo agli altri di esprimersi nel timore di essere ridicolizzati.

Persona assertiva

Chi è assertivo è fiducioso, afferma il proprio punto di vista con calma, chiarezza ed accetta quel che pensano gli altri anche se si tratti di un punto di vista differente dal proprio.

Una persona assertiva mostra rispetto per sé stessa e per gli altri ed utilizzano un linguaggio che invita ad aprirsi, come «Potremmo aver bisogno di una nuova idea per il progetto, cosa ne pensi?», «Possiamo parlare di quello che è successo durante la riunione per capire cosa sia andato storto?», «Sono felice di accettare un nuovo lavoro ma sappi che ho alcune scadenze incombenti che devo portare a termine prima di iniziare qualcosa di nuovo. Possiamo sentirci domani per i dettagli?»

Le differenze

Hai notato la differenza tra le varie esposizioni? Una persona assertiva pone domande.

Tende ad invitare gli altri ed includerli nella discussione perché il punto di vista e l’opinione altrui hanno valore. Le persone passive e quelle aggressive, al contrario, vogliono affermarsi in maniera autoritaria con l’aggressività oppure vogliono escludersi, dimostrandosi appunto passive.

Come reagiscono le persone

Poniamo alcuni scenari e valutiamo il tipo di risposte dalle tre persone appena inquadrate.

Caso 1: un superiore prepotente fa pressioni per terminare un lavoro la cui scadenza sarà tra alcuni giorni.

Risposta passiva: «Mi spiace, lo faccio subito».

Mancano ancora diversi giorni alla scadenza ma la persona passiva non vuole contraddire il suo superiore.

Risposta aggressiva: «Perché non hai detto che avrei dovuto farlo subito? Mancano ancora diversi giorni alla scadenza ed io non posso lavorare più velocemente di quanto già faccia!»

Risposta assertiva: «E’ successo qualcosa per cui il lavoro serva prima? Farò del mio meglio per consegnarlo il prima possibile ma forse dovrò spostare altre scadenze per fare questo. Quando dev’essere finito?»

Con l’assertività si espongono i fatti con calma, mantenendo il rispetto verso l’altra persona anche in caso di nervoso, angoscia o preoccupazioni.

Caso 2: tuo figlio si lamenta quando deve smettere di giocare per fare i compiti. Chiede altri 10 minuti di gioco oltre ai 10 minuti in più già ottenuti.

Risposta passiva: nulla perché non si vuole creare una discussione. I compiti li farà e se non li farà glieli farà fare il suo insegnante.

Risposta aggressiva: «Alzati immediatamente! Non ascolti mai! Fa’ i compiti altrimenti ti stacco la console!».

Risposta assertiva: spiega di aver già accettato la prima richiesta ma ora il tempo è davvero scaduto. «Mi spiace ma hai già avuto 10 minuti in più, ora è il momento di spegnere. Preferisci fare i compiti in sala o in camera?»

Una domanda semplice che specifica l’unica alternativa possibile ovvero scegliere dove farli. In maniera educata e composta.

Si può diventare una persona assertiva?

Potrai credere che sia più facile a dirsi che a farsi ma in realtà si può diventare una persona assertiva. Basta veramente poco.

1. Inizia a controllare te stesso

Prova a chiederti quale sia il tuo modo di comunicare. Quando sei coinvolto in una discussione, come ti poni di fronte all’altra persona?

2. Sii curioso verso i punti di vista altrui

Sposta la tua attenzione verso l’apprendimento e non sul giusto o sbagliato, torto o ragione. Le persone assertive non puntano alla vittoria ma ad essere comprese e a cercare di risolvere i problemi insieme agli altri. Sono aperte ai cambiamenti e fanno attenzione a ciò che sentono, portando rispetto alle altre persone.

3. Parla in prima persona e poni domande

Parla di te, usando «io» per chiarire che si tratta di un tuo pensiero, una tua prospettiva o un tuo sentimento. Esercitati nel farti valere con espressioni tipo «mi sento», «ho notato» o «mi chiedo» ma prosegui sempre con una domanda permettendo a chi ti sta di fronte di esprimersi, tipo «tu cosa ne pensi?», «secondo te?».

In conclusione, per essere assertivi bisogna essere pazienti. Verso sé stessi e verso gli altri, sforzandosi di migliorare la capacità di comunicazione.

Tutti abbiamo imparato a comunicare da bambini in base all’ambiente in cui siamo cresciuti. Le persone passive e quelle aggressive modellano il loro stile comunicativo in base alla loro educazione.

Però lo spazio per migliorare c’è partendo da una conversazione aperta, onesta e rispettosa per creare maggiore connessione con le altre persone.

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