Ciao Laura.

Le nostre strade non si incrociavano ormai da tempo e le ultime volte il nostro è stato quasi sempre un lieve saluto, appena accennato.

Quasi come due estranei o come due semplici conoscenti. Abbiamo condiviso poco, cinque anni di scuole elementari e poi qualche attimo fugace, il tempo di un lieve saluto, appunto.

Ma i bambini, crescendo, non saranno mai semplici conoscenti. Chi cresce insieme, salvo qualche raro caso, si riconoscerà sempre e resta per sempre amico.

Ecco perché la notizia di oggi, con i dettagli che ne sono seguiti, mi ha fatto gelare il sangue.

Non voglio scendere nei pochi particolari di cui sono venuto a conoscenza ma il mio pensiero oltre che verso di te, è rivolto al tuo compagno o marito e al bimbo che san pochi mesi era entrato a far parte della vostra famiglia. Della vostra vita. Della tua.

Con un Dio che un attimo prima offre il dono più grande che una donna possa desiderare e un attimo dopo, vigliaccamente, strappa a quel piccolo innocente il bene più prezioso che dalla nascita possa avere. La sua mamma.

Preferisco non dilungarmi sui pensieri che a Lui abbia rivolto oggi, pensandoci, perché sì, lo ammetto, sono stato anche scurrile, volgare, cattivo.

Non è così che credevo Dio potesse agire, non è così che ce l’hanno raccontato e per quanto se ne possa dire probabilmente tutto il bene assoluto che dovrebbe o avrebbe dovuto offrirci è stato solo una menzogna. Bella e buona.

Perchè o quel Dio buono e caro che ci hanno raccontato, forse buono e caro non lo è poi così tanto, soprattutto nei confronti della piccola vita che ha concesso nascesse per poi crudelmente privarla della mamma.

In ogni caso sono certo che non dovesse andare così. E non trovo nessuna possibile, plausibile, lontana giustificazione in tutto questo come non l’ho trovata in altre situazioni tragiche e drammatiche prima e in quelle che ancora verranno, purtroppo.

Ciao Laura. Ora per il tuo bimbo sarai di più. Non solo la mamma ma il suo Angelo. Per sempre.

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