Avevo scritto queste righe che sarebbero dovute essere pubblicate sabato. Purtroppo la programmazione è saltata e pubblico con ritardo, ma tant’è.

Oggi è un giorno speciale, anche per me. Come lo sono e lo saranno tutti i tuoi compleanni.
Mentre tu sarai ancora con gli occhi chiusi, il tuo cuore freme al pensiero di svegliarsi nel giorno del tuo compleanno.
Che è un po’ anche il mio. Perché come te, con te, anch’io oggi compio gli anni.
Cinque anni da quando sono diventato papà.

Quando tutti già dormono io resto sveglio per ultimare i lavori, per organizzare la giornata successiva ed anche i pensieri. Sono come un animaletto notturno con un carattere particolare, forse difficile. Fatico a lasciarmi andare e liberare le mie emozioni, ma con te riesco a volare oltre l’arcobaleno.

E così, stamattina quando era ancora buio ero alla finestra a pensare.

A te, che sei frutto dell’amore. Un amore che nel suo crescere mi ha spaventato, terrorizzato.
Perché se è facile diventare padre, per essere papà ci vuole coraggio, grinta, caparbietà e ho avuto il terrore di non poter essere all’altezza del ruolo.

Non spicco quasi in nulla e non sono mai stato il migliore in niente.
Non sono stato il primo della classe a scuola e sono ricordato più per i pasticci che per le cose belle, non ho mai vinto premi né ho un lavoro con lo stipendio più alto.
Non ho saputo rendere felici le persone che mi stanno intorno.
Forse perché non ho mai accettato di piegarmi alla volontà altrui.
O forse perché nessuno ha mai voluto capire come fossi davvero.
Sarebbe bastato usare un modo gentile per ottenere qualsiasi cosa invece di credere, dall’alto della presunzione (e cecità), che pungolarmi e criticarmi fosse la sola via percorribile.

Non sono certo il papà migliore. Non il più simpatico, comprensivo o il più paziente.
Non sono quello che canta meglio (anche se con te lo faccio, anche a squarciagola, senza preoccuparmi di stonare) né quello con la macchina più veloce.

Sono semplicemente io o almeno ci provo.
Uno che probabilmente delude le aspettative.
 Però sono anche uno che quando il tempo è brutto non si lascia scoraggiare ed esce lo stesso.
Uno che tra pugni, spinte, ostacoli e difficoltà prova a non arrendersi.
Reagisce con rabbia e si rifugia in lunghi silenzi.

Ho avuto tanti sogni fino ad ora e di tutti l’unico realizzato sei tu.

Sei la mia gioia, il mio riposo, il mio tormento, il motivo per cui riesca, ogni giorno, ad alzarmi prima della sveglia, rimboccare le maniche e combattere anche senza spada, scudo e armatura.

Se la notte riesco a resistere sveglio per allungare un po’ di più il giorno, tu sei la prova del fatto che anche il cuore, con l’amore, può crescere ogni giorno un po’ di più.
Ma anche che tutti i premi o le soddisfazioni materiali che si possano desiderare sono nulla in confronto al vero premio della vita, i baci, le coccole, gli abbracci che possa ottenere da te e che riempiono i miei sogni e le mie notti insonni.

Vorrei offrire di più, lo ammetto.
Ci sono momenti in cui mi rendo conto che la mia barba diventi sempre più bianca senza essere riuscito a fare ancora abbastanza.

Ti guardo, ti vedo crescere così velocemente che vorrei, egoisticamente, fermare il tempo e tenerti sempre così, piccolo, fragile per riuscire sempre a prenderti in braccio, curare le “bibi” con un bacino e godermi per sempre tutto il tuo bene, così come ora.

Buon compleanno, amore mio.
E buon compleanno, da papà, anche a me.

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