Juventus contro Milan, la prima volta di Bonucci all’Allianz Stadium con la maglia rossonera. Quale accoglienza dei tifosi juventini lo avrebbe accolto? Fischi o applausi? Ognuno è libero di pensarla a proprio modo ma, secondo me, Bonucci non andava fischiato.
Dei miei pensieri riguardo la cessione di Bonucci al Milan nella finestra estiva di calciomercato avevo già avuto modo di parlarne.
Dopo sette stagioni a vestire la maglia bianconera, se non si ha capito di che pasta sia fatto il difensore viterbese, fischiarlo significa non aver capito nulla di lui.
A parte che, come dissi nel post successivo alla cessione, «…non ha sposato la Juventus. Non è figlio della Juventus. E’ un professionista che resta a disposizione di una squadra (come di un’azienda) fino a che ha gli stimoli giusti per farlo. Ed è libero di accettare un’offerta migliore e vantaggiosa se la cosa gli convenga», allo stesso modo per cui i tifosi milanisti (e anche di altre squadre) lo abbiano insultato fino al giorno prima e sia diventato un idolo il giorno dopo significa solo una cosa: che prima lo temevano.
Spesso gli insulti, in ambito sportivo ma anche in altre aspetti, sono legati proprio al timore, all’invidia, alla rabbia di non avere dalla propria parte qualcuno. Con Bonucci è stato lo stesso.
Ieri sera Bonucci non andava fischiato. Perché fischiarlo non ha fatto altro che accrescere il suo agonismo. Non ci si trova di fronte ad un’anima fragile che si incrina per i fischi ricevuti ma, al contrario, si esalta e sforna una prestazione migliore di tante altre. Proprio davanti ai suoi ex tifosi e alla sua ex società verso cui, in fondo, ha espresso opinioni positive.
Bonucci non andava fischiato ma applaudito. Per il passato carico di successi che ha contribuito a portare a Torino e per il presente. Forse uno come lui a Milano non avrà ancora spostato gli equilibri ma ha le carte in regola per farlo.
Applaudirlo forse (e, sottolineo, forse) avrebbe potuto metterlo in soggezione (naturalmente si tratta di ipotesi) ma non solo nella speranza di un errore gli si doveva tributare un applauso. Bonucci non andava fischiato e non deve essere fischiato perché è un campione.
Sia nella Juventus così come nel Milan non è il giocatore che rinuncia a lottare e non l’ha mai fatto quando formava la BBC quindi gli si dovrebbe essere riconoscenti.
A cosa sono serviti i fischi? A farlo segnare al 28esimo minuto e a farlo esultare. Davanti al suo ex pubblico, davanti ai suoi ex compagni. Senza ipocrisia, senza quel finto buonismo dell’ex che non esulta quando segna alla sua ex squadra.
Ci è andata bene, abbiamo vinto lo stesso (magari non meritandolo del tutto) nonostante un ottimo Milan mentre Bonucci si è preso la sua piccola, personale rivincita contro i fischi ingenerosi.
Facendo tacere tutti.