Bonucci al Milan, una delle notizie calcistiche più inattese e disarmanti degli ultimi anni di uno sport in cui le parole hanno perso completamente valore.

La notizia di Bonucci al Milan arriva come un fulmine a ciel sereno. Di quelle che pensi possa essere una delle solite trovate giornalistiche di quelle testate che, d’estate, non sanno più quali colpi clamorosi inventarsi.

Perché lo pensano praticamente tutti. Tifosi, giocatori, (ex) compagni di squadra. Bonucci al Milan? Dai, non scherziamo. E ridi. Come quando accostano Messi o Cristiano Ronaldo a questa o quella squadra senza che ci sia nemmeno l’idea di una trattativa.

Poi però scopri che la trattativa invece c’è stata e non è stata nemmeno troppo lunga. Brutto segno. Significa che qualcuno si vuole liberare dell’altro, quasi ad ogni costo.

E così si arriva al giorno dell’annuncio ufficiale. Fino al 2022 Leonardo Bonucci sarà un giocatore del Milan.

Una cosa che fa male. Perché sì, è vero, sono più sportivo che juventino (e gli antijuventini potranno dire che le due cose – sportività e juventinità non possono coesistere nella stessa frase) ma ogni tanto mi capita ancora di credere nei calciatori, nelle loro parole che usano a sproposito per giurare amore e fedeltà eterna ad una maglia.

Cosa sbagliatissima. Da entrambe le parti.

Credere alla fedeltà di un calciatore è come credere alla verginità  di una prostituta. E dall’altra parte è sbagliato, anche se ormai è consuetudine, usare le parole a sproposito. Perché capita che la gente ci creda quando sente uno dire che dalla Juve o da una qualsiasi altra squadra non se ne andrebbe mai.

Ci si fida come ci si fida nei fidanzamenti e matrimoni, promettendosi l’un l’altro e davanti a Dio di stare insieme per sempre e poi ci si lascia perché uno dei due strizza il dentifricio a partire dalla metà del tubetto.

Le parole a sproposito sono quindi una prassi. Terribile, ma molto diffusa.

Ma Bonucci al Milan fa specie, non rabbia. Perché quando vuoi virtualmente bene a qualcuno, rimani spiazzato dalla sua decisione ma non riesci a provare un sentimento avverso. Almeno, non io.

Ho letto di gente che fino a ieri lo idolatrava, oggi augurargli le peggio cose in campo sportivo. Che razza di sportivo o tifoso è uno che augura all’avversario pessime figure o infortuni?

No, io auguro ogni bene a Bonucci, anche al Milan. Perché è fortissimo ed è grazie alla sua forza di volontà se è diventato uno dei migliori difensori al mondo. Grazie a sé stesso e grazie alla Juventus che l’ha fatto crescere.

Ma non ha sposato la Juventus. Non è figlio della Juventus. E’ un professionista che resta a disposizione di una squadra (come di un’azienda) fino a che ha gli stimoli giusti per farlo. Ed è libero di accettare un’offerta migliore e vantaggiosa se la cosa gli convenga.

Solo nello sport, con il calcio su tutti, le persone in tribuna sperano nel male degli ex beniamini, tranne per alcuni che sono patrimonio dell’umanità (Baggio, Del Piero, Zanetti, Totti, Maldini, Batistuta e pochi altri).

Poi non posso voler male a Bonucci anche sotto l’aspetto umano. La storia di suo figlio mi ha fatto tremendamente soffrire e ho gioito quando il problema è stato superato. E lui si è dimostrato pubblicamente una persona eccezionale.

Ed un papà formidabile che mi ha fatto legare, virtualmente, a lui ancora di più. Certo, se fosse rimasto alla Juventus sarebbe stato meglio, ma Bonucci al Milan mescola di poco le carte sul tavolo e lui per me resterà sempre la stessa persona.

Avrà solo una maglia diversa.

Spero solo una cosa, da qui in avanti. Che si tolga qualche sassolino dalle scarpe ci può stare, che si lamenti per un gol subìto dalla Juve ci può stare ma mi auguro che non si metta a criticare l’ambiente dov’è diventato il Bonucci che il mondo ha potuto conoscere come hanno fatto certi altri personaggi di passaggio.

Quello sarebbe davvero deludente. Per come si è sempre mostrato la vedo difficile, ma era difficile anche credere che decidesse di cambiare aria, per cui mai dire mai.

In conclusione auguro a Bonucci ogni soddisfazione possibile, sportiva e non e di raggiungere anche quei traguardi che con la Juventus e in nazionale gli sono mancati.

Non esulterò più per una grande chiusura o per un gol segnato ma un posto nel cuore ce l’avrà sempre.

E prima di parlar male di lui…”Sciacquatevi la bocca!

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