Francsco, il bimbo malato di otite, in provincia di Pesaro e Urbino, non ce l’ha fatta ma la sua vita è stata spezzata da un medico incapace e genitori inqualificabili.
Francesco, il bimbo malato di otite della provincia di Pesaro Urbino, non è riuscito a combattere contro l’infezione che, non curata, ha raggiunto il cervello.
Da piccolo e da adulto ho sofferto, in più di un’occasione, di otite. Per fortuna non ho avuto né medico né genitori sciagurati come quelli presenti in questa triste storia.
Ho fatto questa brevissima premessa perché, ancora oggi, a distanza di circa 30 anni, ricordo il dolore che ho provato quando più o meno all’età di Francesco, ho avuto un principio di otite perforante.
Mi lamentavo per il dolore che sembrava mi facesse impazzire. Ero piccolo e le mie lamentele potevano sembrare anche un’esagerazione agli occhi dei miei genitori.
Ma non hanno atteso troppo prima di chiamare il medico che, appena mi ha visitato, mi ha bombardato di medicinali.
Certo, non era un omeopata né imbecille.
Il bimbo malato di otite invece ha avuto la sfortuna di trovare nella sua vita tre persone simili. Mamma, papà e medico.
Posso solo lontanamente immaginare il dolore che il bimbo abbia potuto provare per quindici interminabili giorni. Qualche ora con il dolore all’orecchio sono già insopportabili, figuriamoci quindici giorni.
Con la speranza che hanno tutti i bambini di rivolgersi ai genitori perché questi, in un modo o nell’altro, aiutino a far passare la sofferenza.
E questi due invece di rivolgersi al primo ospedale, hanno continuato a fidarsi di un deficiente e a comportarsi allo stesso modo.
Fino a quando non hanno potuto farne a meno. Il bimbo malato di otite ha perso conoscenza e solo a quel punto sono corsi all’ospedale. Quando ormai era troppo tardi.
Medico omeopata e genitori sono stati indagati per omicidio colposo ma qualunque pena venga loro inflitta sarebbe nulla.
Il senso di colpa dovrebbe tormentarli giorno e notte rendendo le loro vite impossibili, schiacciati dalla consapevolezza che il loro comportamento ha ucciso un bimbo.
L’espianto degli organi di Francesco hanno però contribuito a salvare la vita di tre bambini.
L’unico aspetto positivo di una storia tragica.