Bere acqua in inverno è più difficile che in estate perché con il freddo il nostro corpo ha meno calore da espellere sotto forma di sudore. Bere in inverno potrebbe sembrare una forzatura ma è fondamentale per aiutare le difese immunitarie.

Bere acqua in inverno è importante quanto bere in estate. Anzi, più che importante, è fondamentale.

E’ vero che nella stagione fredda non si suda e che il gusto, il piacere che si prova nel bere in estate può risultare diverso. Bere quando fa freddo e mantenere idratato il corpo è sicuramente più difficile, ma è un’abitudine da mantenere costante.

L’esigenza di bere nasce quando il nostro corpo espelle una notevole quantità di liquidi che sono da reintegrare in qualche modo. Solo che con l’età troppo giovane o quando si è un po’ in là con gli anni, in corrispondenza con i mesi autunnali ed invernali, quest’esigenza potrebbe diminuire.

Bere acqua in inverno, perché è importante?

Sull’importanza di mantenere idratato il corpo ho già scritto (e parlato, nei podcast) in diverse occasioni.

Per prima cosa bere contribuisce a formare l’urina (fino ad un litro al giorno) che aiuta ad espellere dall’organismo tossine e sostanze di scarto. Sostanze che possono causare problemi di infiammazione.

Poi, se il corpo è idratato, gli organi interni lavorano meglio. Il fegato, per esempio, depura il sangue ma a sua volta dev’essere purificato. Come? Con l’acqua.

L’acqua poi consente la produzione del sangue, della saliva, dei succhi biliari e gastrici. Permette di regolare la temperatura del corpo e, ancora, di far funzionare correttamente cellule, organi e tessuti.

Bere acqua in inverno aiuta a mantenere alto il metabolismo basale, aumenta il senso di pienezza, consente di mantenere il proprio peso anche quando ci si muove meno e si mangiano cibi dall’elevato apporto calorico.

Inoltre è garantito il buon funzionamento del sistema immunitario così da ridurre il rischio di ammalarsi durante il picco della stagione influenzale. Mai come quest’anno l’assunzione di liquidi diventa importante, visto il rischio di sovrapposizione tra influenza stagionale e Covid-19.

Ora, l’acqua certo non scongiurerà il pericolo di contagio ma avere un sistema immunitario forte e capace di reagire alle infezioni può fare la differenza.

Disidratazione, attenzione ai rischi

L’assenza di stimolo della sete comporta una disidratazione del corpo. In assenza di liquidi, il corpo cerca di mantenere idratati gli organi interni abbeverandosi dove può quindi l’assorbe dalle funzionalità meno importanti per garantire le funzioni principali.

Dall’intestino o dalla cute al sangue, per esempio. Per cui si potrà notare la secchezza della pelle o stipsi. Questi sono due segnali di disidratazione come il mal di testa, confusione mentale, annebbiamento della vista, alito cattivo, sbalzi d’umore o urine dal colore troppo intenso.

A quel punto bisogna correre ai ripari e dare al corpo la quantità d’acqua necessaria a ripristinare la giusta idratazione.

Bere acqua in inverno, sì ma quanta?

Sulla quantità di acqua da bere, dipende dal peso, dalle calorie introdotte e dall’attività fisica compiuta nella giornata. E’ importante però bere con costanza suddividendo la quantità totale di acqua in più bevute durante la giornata.

In linea generale sarebbe opportuno assumere un millilitro d’acqua per ogni caloria di cibo. Gli uomini dovrebbero assumere circa 2,5 litri di acqua al giorno, le donne circa 2 litri.

Va bene tutta l’acqua?

In linea di massima, sì. Sarebbero preferibili le acque oligominerali, ovvero quelle con una bassa percentuale di sostanze minerali.

Questo perché gli alimenti che mangiamo sono già ricchi di minerali, molto sale, molto raffinati e ricchi di conservanti. Un’acqua leggera favorisce un’apporto maggiore perché troppi minerali la renderebbero dissetante già dai primi bicchieri.

Naturalmente oltre ai bicchieri d’acqua, si possono assumere cibi che ne sono ricchi. Frutta e verdura contribuiscono a mantenere idratato il corpo.

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