Scorpacciata di film in questo periodo di feste natalizie. Il primo, in ordine, è stato Arrival che tratta l’argomento degli alieni. Un film che mi è piaciuto abbastanza ma che forse non ho capito del tutto.
Arrival, il film sullo sbarco degli alieni sulla Terra, è un film che mi ha tenuto incollato allo schermo. Un po’ perché mi è piaciuto ed un po’ perché non ho ben capito quali fossero le intenzioni del regista.
Trama di Arrival
Louise Banks, linguista di fama mondiale, è madre inconsolabile di una figlia morta prematuramente. Ma quello che crede la fine è invece un inizio.
L’inizio di una storia straordinaria.
Nel mondo galleggiano dodici navi aliene in attesa di contatto. Eccellenza in materia, Louise è reclutata dall’esercito degli Stati Uniti insieme al fisico teorico Ian Donnelly.
La missione è quella di penetrare il monumentale monolite e ‘interrogare’ gli extraterrestri sulle loro intenzioni. Ma l’incarico si rivela molto presto complesso e Louise dovrà trovare un alfabeto comune per costruire un dialogo con l’altro.
Il mondo fuori intanto impazzisce e le potenze mondiali dichiarano guerra all’indecifrabile alieno.
Regia: Denis Villeneuve
Genere: Fantascienza
Durata: 116 minuti
Cast: Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Tzi Ma, Mark O’Brien
Anno: 2016
Paese: USA
La mia opinione sul film
Attenzione, doverosa premessa. Non sono amante dei film di fantascienza.
E’ un genere che non amo in maniera particolare così come i film d’azione esasperata. Se però i secondi tendo ad evitarli, per la fantascienza posso anche fare delle eccezioni. Com’è stato per Arrival.
L’argomento alieni rientra marginalmente nella sfera dei miei interessi così, in assenza di battaglie e scontri sanguinosi, riesco a guardare film che parlano di questi argomenti.
Il film è stato…strano. Nel senso che l’ho trovato un bel film, nel complesso, ma come dicevo all’inizio non credo di averlo compreso del tutto. Mi aspettavo un rapporto diverso tra umani e alieni, una trama diversa.
Per questo forse sono rimasto incollato allo schermo, per cercare di capire quale fosse il colpo di scena. E se ci fosse stato, non me ne sono accorto.
La linguista che deve interpretare il linguaggio degli eptapodi, questi che si esprimono con il loro alfabeto del tutto incomprensibile. Poi all’improvviso (non credo di aver perso qualche parte) l’illuminazione.
Dai segni che si ripetono, gli studiosi capiscono che uno dei simboli utilizzati sia riferito al tempo (inteso come condizione atmosferica). Da lì si riescono ad incastrare le informazioni e si inizia anche a comprendere cosa vogliano comunicare.
La parte che mi è piaciuta di più riguarda l’aspetto umano della dottoressa Louise, che grazie alla comunicazione con questi esseri, riesce a comprendere il proprio passato e vedere il futuro.
Ho anche apprezzato il messaggio di pace che viene trasmesso, non solo dagli eptapodi, ma dal film in generale.
Per una volta l’uso delle armi è stato decisamente limitato e la guerra è rimasta in sottofondo.
E’ rimasta però la sensazione di “incompiuto” nel comprendere davvero gli alieni. Così si arriva alla fine con l’idea di aver visto un bel film, ma con un punto interrogativo sospeso, grande come una delle astronavi.
Inizialmente il film mi ha inquietato tantissimo, poi, più la trama andava avanti, più mi rilassavo e capivo la natura pacifica degli etapodi.
Non solo pacifica, ma salvifica per gli umani.
Mi è piaciuto molto il fatto che la razza umana salvi quella degli etapodi in futuro e viceversa, così come il fatto che gli etapodi insegnano una nuova lingua molto complessa, ma utile, agli umani.
Secondo me è un film molto bello, anche il cast ha recitato benissimo
Ciao Federico! Scusa se non ho risposto subito ma per i commenti uso disqus così non ho visto il tuo intervento.
Anche a me il film è piaciuto, nell’insieme… ma non sono riuscito a vivere quel rilassamento che si dovrebbe sentire perché mi aspettavo sempre il colpo di scena. Con la storia della guerra in sottofondo, ho sempre pensato che da un momento all’altro ci sarebbe stato un attacco. Mi è piaciuto, sì… ma la tensione è stata tanta. La storia parallela della dottoressa, del presente, passato e futuro invece mi ha appassionato…
Figurati per la risposta e condivido quello che hai scritto.
Sono un po’ confuso dal punto di vista dei tuoi blog. Mi pare che siano due e non posso seguirne nemmeno uno, non capisco perché
Credo che il motivo sia che prima ne avevo uno su Altervista, che poi ho migrato su un dominio così da avere più libertà di pubblicazione. Quello sul Altervista (pier78.altervista.org) ormai l’ho abbandonato. Sul fatto che non possa seguirmi…non so quale possa essere il motivo 🙁