Dopo circa un anno di indagini, Amazon è stata dichiarata colpevole per aver fatturato acquisti in-app non autorizzati e l’azienda di Jeff Bezos ha rinunciato il ricorso in appello, aprendo la strada alla restituzione dei soldi.
Le accuse sono derivate da acquisti effettuati da bambini quando su tablet o smartphone giocavano con le app freemium.
Cosa sono le app freemium per cui è contestata Amazon?
Freemium è una strategia di prezzo tipica del Web che consiste nell’offrire gratuitamente una versione di base del prodotto, e nel proporre a pagamento funzionalità aggiuntive proprietarie, oppure una versione premium del prodotto contenente funzionalità aggiuntive non presenti nella versione base.
Il termine, coniato dall’utente Jarid Lukin, è la contrazione dei termini free (inteso come gratuito) e premium.
Nel corso dello scorso anno un giudice federale degli Stati Uniti ha scoperto che Amazon ha omesso di informare chiaramente i genitori che le applicazioni gratuite possono comunque comprendere acquisti in-app e non ha fornito sufficienti requisiti di notifica o sicurezza perché gli addebiti indesiderati potessero essere evitati.
La Federal Trade Commission ha stimato che siano stati effettuati acquisti per circa 70 milioni di dollari tra il 2011 e il 2016.
Amazon dovrebbe avviare il rimborso entro breve tempo. A novembre un giudice distrettuale degli Stati Uniti ha respinto la richiesta dell’azienda di poter rimborsare i clienti inviando carte regalo per cui ora il rimborso sarà effettuato direttamente su carta di debito, credito o tramite assegno.